domenica 28 aprile 2013

il sogno di mercuZio

"Il tuo veleno è rapido. E così con un bacio io muoio"

Sipario.

Quarantasette secondi per decidere tra silenzio commosso e applausi vibranti.
Questa volta non so davvero.
Questa volta, resistere al sogno è più difficile del solito.
Poi, Mercuzio viene a salutarmi e mi toglie dall’empasse. Meno male che c’è lui!
La ferita ancora sanguina copiosa, però sorride mentre mi viene incontro.
Bello è bello. Non c’è che dire, ma è quel modo di essere sopra le righe che lo rende speciale.
Uno spirto libero.
"Un gentiluomo che gode ad ascoltarsi quando parla e che in un minuto è capace di dire più parole di quelle che ascolta in un mese"

- Grande pathos questa sera
- Sì, eravamo in gran forma. c’era sintonia. Persino quella stordita di Giulietta non ha sbagliato neppure una battuta. Ma tu... ma... sono lacrime quelle che vedo?
- Figurati! Qui dentro fa caldo e mi sudano gli occhi. E va bene! In realtà, speravo proprio che non lo bevesse quel veleno. Non questa volta!
- Sai com’è... William l’ha scritto così. E poi guarda che Romeo sta di là e firma autografi. Stai parlando del nulla!
- Sì, di sogni, che sono i figli d'un cervello pigro, fatti solo di vana fantasia, che sono inconsistenti come l'aria, più incostanti del vento, che ora scherza col grembo gelido del settentrione, ed ora, all'improvviso, in tutta furia, se ne va via sbuffando e volge il volto alle stillanti rugiade del sud.
- Che cosa fai? Mi rubi le battute?
- Le prendo a prestito, ma te le restituisco subito... che le parole a te servono per dar forma alle emozioni, alle paure e a liberarti da quelle forze che sfuggono il controllo della mente e ti avvelenano il cuore.
- Andiamo a bere qualcosa?
- Sì, forse è meglio. Nessun intruglio strano, però!
- Promesso!


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