Zeta Zone
venerdì 16 giugno 2017
tra friZZi e laZZi
- Perchè non c'è il mio biglietto da visita tra quelli che tieni lì dentro?
- Perchè di te mi ricordo tutto. A memoria.
giovedì 8 giugno 2017
l'ispiraZione
Ho menzionato l’ispirazione. Alla domanda su cosa essa sia, ammesso che esista, i poeti contemporanei danno risposte evasive. Non perché non abbiano mai sentito il beneficio di tale impulso interiore. Il motivo è un altro. Non è facile spiegare a qualcuno qualcosa che noi stessi non capiamo.
Anch’io talvolta, di fronte a questa domanda, eludo la sostanza della cosa. Ma rispondo così: l’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere. C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia. Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni. Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno. Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi.
L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante “non so”.
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mercoledì 31 maggio 2017
esortaZione
A te…
che troppo simili per far finta di niente, non chiedo inutili conferme,
ma rivolgo un invito a camminare sulle orme di identici pensieri
che troppo simili per far finta di niente, non chiedo inutili conferme,
ma rivolgo un invito a camminare sulle orme di identici pensieri
lunedì 22 maggio 2017
giovedì 18 maggio 2017
citaZioni
E ci sarai ancora.
Lì, proprio lì nel mio non-luogo del "tutto possibile"
“Ognuno di noi ha la propria No man’s land, in cui è totale padrone di se stesso. C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’ altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell’etica, una sia morale e l’altra immorale […].
Semplicemente, l’uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero […] anche soltanto un’ora al giorno, una sera alla settimana, un giorno al mese […].
Se un uomo non usufruisce di questo suo diritto […], un bel giorno scoprirà con stupore che nella vita non s’è mai incontrato con se stesso”.
Lì, proprio lì nel mio non-luogo del "tutto possibile"
“Ognuno di noi ha la propria No man’s land, in cui è totale padrone di se stesso. C’è una vita a tutti visibile, e ce n’è un’ altra che appartiene solo a noi, di cui nessuno sa nulla. Ciò non significa affatto che, dal punto di vista dell’etica, una sia morale e l’altra immorale […].
Semplicemente, l’uomo di tanto in tanto sfugge a qualsiasi controllo, vive nella libertà e nel mistero […] anche soltanto un’ora al giorno, una sera alla settimana, un giorno al mese […].
Se un uomo non usufruisce di questo suo diritto […], un bel giorno scoprirà con stupore che nella vita non s’è mai incontrato con se stesso”.
[Il giunco mormorante - Nina Berberova]
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martedì 16 maggio 2017
senZa saperlo
Era il giorno del loro anniversario, ma aveva smesso di saperlo.
Eppure, soltanto un anno prima ad Antibes, seduta nel dehor di Chez Michou aveva accarezzato ipotesi di felicità, fra i riflessi madreperlacei di conchiglie sparse su un Plateau Royal, e quelli dorati di un calice di Sancerre gelato, noncurante di quel vago retrogusto metallico che portava insieme l’eco di infrangibili catene, il suo palato era troppo indaffarato ad apprezzare altri sapori per sapere che quell’incanto presto avrebbe perso al sua magia. Aveva smesso di saperne il gusto. E il profumo.
Eppure, soltanto un anno prima ad Antibes, seduta nel dehor di Chez Michou aveva accarezzato ipotesi di felicità, fra i riflessi madreperlacei di conchiglie sparse su un Plateau Royal, e quelli dorati di un calice di Sancerre gelato, noncurante di quel vago retrogusto metallico che portava insieme l’eco di infrangibili catene, il suo palato era troppo indaffarato ad apprezzare altri sapori per sapere che quell’incanto presto avrebbe perso al sua magia. Aveva smesso di saperne il gusto. E il profumo.
Non sapeva il tempo. Quello che le lancette dell’orologio stavano scorrendo e non sapeva più quello infinito. Amare… tempo infinito. Come desiderare. Come sperare. Essere.
Era diventato tempo presente, era sostanza e forma. Era vita. Anime vive che si ritrovavano nell’abbraccio senza tempo. Cuori che si fondevano nello stesso ritmo sincrono e procedevamo con la medesima vibrante passione. Un pensiero soltanto, un unico sentire. Era sostantivo, era il suo nome. Era Amore.
Le ore passavano mentre declinava i suoi verbi al passato senza cercare un futuro da aspettare e il suo futuro era lì.
Ma lei, aveva smesso di saperlo.
citaZioni
Aveva creduto che l'amore fosse qualcosa che potesse concedere a chiunque le piacesse e che la sua maggiore responsabilità fosse scegliere con intelligenza. Ora sapeva di essersi sbagliata. L'intelligenza non c'entrava niente, e lei non aveva scelta.
[Ken Follett - L'nverno del mondo]
[Ken Follett - L'nverno del mondo]
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